Il palazzo del Diavolo
Allora, orecchie a me! Quando ero piccola mia nonna era solita raccontarmi le leggende della città dove sono cresciuta (o quasi) cioè: Trento. Una di quelle storie parlava del banchiere Georg Fugger il quale avrebbe tanto voluto prendere in moglie questa fantomatica fanciulla. Fatto sta che la famiglia di questa povera cristiana l’avrebbe ceduta in moglie solo ed esclusivamente se il banchiere avesse costruito una sontuosa villa degna della famiglia Madruzzo. Il signor dottor Georg Fugger, detto anche il dritto, strinse un patto con il diavolo: in cambio della sua anima il diavolo si impegnava a costruire in una sola notte una villa da urlo, tipo quelle di MTV. Peccato che il signor dottor furbo Fugger inserì una piccola clausola nel patto stipulato la sera prima: il diavolo avrebbe preso la sua anima dopo avergli dato una villa E aver raccolto tutti i chicchi di riso che il signor dottor furbo banchiere Fugger aveva disseminato per la casa. Il diavolo, che ha una pazienza infinita quando si tratta di anime, li raccolse tutti meno uno. L’ultimo chicco il signor dottor furbo bachiere mascalzone Fugger lo aveva nascosto dietro ad un crocifisso ed è ben noto a tutti che ai diavoli fa un po’ schifo toccare le statuine con su i morti. Quindi trico traco che te la sgnaco (antico detto, nato probabilmente dopo questa vicenda) il signor Fugger si trovò con casa, moglie e chicco di riso per la cena. Al diavolo non restò altro che sparire come la Queen che è attraverso il pavimento della casa, incenerendolo giusto un po’ per ripicca. Ancora adesso quella macchia nera si può vedere al palazzo Galasso di Trento.