I miei disegni cambiano
Era un po’ che volevo fare un post dedicato a questo argomento. In primis perchè penso che sia utile vedere il percorso artistico di una persona, per mostrare quanto il tempo e la pratica possano giovare e anche perchè penso che alle volte, come ho spesso ripetuto in questo blog, i social facciano male. Siamo abituati a vedere profili “perfetti” dove i lavori vengono selezionati accuratamente, io stessa ho cancellato in passato dei post o addirittura ho creato un profilo nuovo perchè quello che avevo fatto non mi soddisfaceva o non rispecchiava il mio stile attuale. È una vetrina in fin dei conti, e non metteresti mai in vetrina della verdura marcia o fuori stagione.
Il secondo motivo per cui ci tenevo a fare questo post è perchè mi sono ritrovata a guardare con affetto alle cose che ho fatto in passato, disegni che, appunto, magari non erano più al passo con me o che non reputavo “all’altezza”.
In ultimo, qualche tempo fa, la mia mami (che si ciuccia tutti i miei disegni in anteprima) si è proprio espressa in merito dicendo quanto vedesse del cambiamento in quello che disegnavo e come lo disegnavo.
Quindi eccoci qua, con una scarrellata di quello che sono stata io in passato perchè si, sono convinta che i disegni riflettano quello che è la persona, quindi preparatevi perchè sarà un tuffo all’indietro pieno di bla bla.
Sopratutto mi dispiace non avere tutto tutto il materiale. Di natura butto via le cose, mi rilassa proprio sbarazzarmi del passato. In più, qualche anno fa, ho silurato l’hard disk che conteneva i miei lavori prima e durante l’università, quindi sono riuscita a recuperare solo alcune cose che ho immagazzinato in un altro profilo instagram.
Ho deciso di suddividere in categorie i disegni che ho pescato, altrimenti non sapevo come raccontarveli, ma non è detto che siano in ordine temporale. La prima categoria la chiamo “Metodo Co Le Man”, perchè sono come sempre molto simpatica. Ho disegnato per tanto tempo a mano, principalmente con matite e chine. Nonostante siano molto diversi da quello che faccio adesso devo dire che qualcosa di simile c’è: mi piacevano molto i visi di 3/4 e le linee con un mini spessorino. Ecco, questo è uno di quegli esempi di “nostalgia”, nel senso che riguardando questi disegni me li ricordo quasi tutti.
Questi invece risalgono ai primi esperimenti con il digitale. Alcuni penso che fossero fatti con il mouse, o con una di quelle mini bamboo grigio topo. Intanto il disagio di quello che ci scrivevo sopra vogliamo parlarne?! Questi sono sincerissima non me li ricordo molto, se non il senso di fatica. Anche qua, come sopra, però vedo delle somiglianze con quello che faccio adesso: non ci sono sfondi e sorpresa sorpresa i miei “occhi attuali” da qualche parte venivano fuori alla fin fine. Maggico come la testa possa tenere li delle informazioni.
Ed infine la galleria più prossima alla mia involuzione. Non è un involuzione negativa, la vedo come una cosa positiva, ma ve ne parlerò in un prossimo post. Questi disegni sono del periodo dell’università, more or less, dove ero passata ad avere una Wacom un pelino più agibile. La cosa che mi fa sorridere e piangere è che all’epoca ero un drago con la tavoletta grafica, adesso se la riprendo in mano mi viene la labirintite. Comunque anche in questo caso c’è dell’affetto, ricordo lo scranio che ci avevo messo per riuscire a fare dei volti convincenti, o almeno: non storti. Quanto tempo sulle ombre, sui dettagli, per poi non riuscire a cicciare fuori quello che volevo: la semplicità del tratto. Se guardo questa galleria è la prima volta che non vedo una similitudine con quello che sto facendo adesso, forse perchè i periodi sono molto ravvicinati o forse perchè proprio questo tipo di disegno mi ha dato la nausea.
Comunque ecco. Io cambio e loro cambiano. Alcuni disegni si legano a periodi, a sensazioni e ad umori e sono sempre differenti. Io vi ringrazio di aver seguito questo post assieme a me, è stato un po’ come quando ti facevano vedere gli album delle vacanze no? Un momento tedioso dove solo chi racconta c’ha la lacrimuccia. Ma spero altresì che questa chiacchierata serva a farvi capire che c’è del miglioramento, anche solo nella vostra personale percezione del vostro lavoro. Odierete e amerete cose che prima o poi non riconoscerete più come vostre e questo va benissimo ❤️
Io vi do come sempre un bacino,
alla prossima, cià ciao!